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LO SPAZIO ARTIGIANO



INTERVISTA A FRILAB’S, ORAFO ARTIGIANO DA PIù DI SESSANT’ANNI.

Frilab’s, artigiano orafo nel cuore di Como, che da più di sessant’anni combina stile e personalità nella lavorazione di gemme e metalli preziosi, creando pezzi unici e dando vita a prodotti di grande pregio e valore artigiano. Chiediamo alla titolare, Elena Frigerio, di farci conoscere più da vicino la sua attività. 

 

1. Che cosa contraddistingue l’attività di Frilab’s? 

Il nostro laboratorio è nato nel 1956. Con alle spalle un’esperienza pluridecennale, ancora oggi creiamo e ripariamo gioielli attraverso metodi artigianali, prestando particolare attenzione alle rifiniture e agli accostamenti dei materiali, siano pietre, metalli o gemme, per realizzare oggetti di un valore insuperabile. A impreziosire il gioiello è proprio l’intervento manuale e la maestria dell’orafo, che rendono l’oggetto un pezzo veramente unico. Ci piace quindi pensare che i nostri gioielli siano notati, ma anche goduti e fruiti da chi li indossa. Buona parte del nostro lavoro viene svolto su commissione, il gioiello che produciamo è espressione di un dialogo con il cliente per capire le sue esigenze.

Il cliente esprime una volontà e noi la interpretiamo a livello artigianale, lasciando la nostra impronta visibile su di esso.

 

 2. Come si collocano le vostre lavorazioni nel mercato del gioiello di oggi? 

Il nostro servizio vuole portare un contributo di stile e personalità autentica nella lavorazione delle pietre preziose, distinguendoci da prodotti “standard”. È un’opera profondamente creativa la nostra: modelliamo i materiali adattandoli ai desideri del cliente, e questo è naturalmente un valore aggiunto non indifferente nel mercato del gioiello di oggi, dove prevale la produzione a livello industriale. Il gioiello che realizziamo nasce proprio come espressione di un dialogo continuo con il cliente, per comprendere a fondo i suoi desideri e realizzarli nel migliore dei modi.

 

3. Qual è il processo che porta dall’idea alla scelta dei materiali, fino poi al prodotto finito? 

La forza creativa viene sempre dall’immaginazione: è quello il punto di partenza per plasmare dei veri e propri capolavori. Naturalmente è centrale poi la scelta del materiale, cosa si vuole usare o come rendere al meglio l’idea: ogni gemma o metallo ha caratteristiche e particolarità proprie. Una volta definita l’idea, anche la più complessa, passiamo al vero e proprio processo di produzione, fino alle rifiniture a mano finali. 

  

4. Quali sono i momenti più difficili nel suo lavoro e cosa dà invece maggiore soddisfazione? 

Sicuramente il nostro lavoro richiede grande impegno e costante dedizione: a volte il più piccolo errore o svista può compromettere l’intera produzione. Dall’altra parte, è proprio la realizzazione di oggetti che necessitano di questo grado di cura e perfezione a rappresentare la maggiore soddisfazione, soprattutto quando si vedono gli sguardi stupiti dei clienti. 

 

5. In questi ultimi due anni di pandemia, come è cambiata la vostra attività? 

Per noi, come per molte altre attività, la pandemia è stata un potente incentivo a potenziare la comunicazione tramite i canali digitali. In particolare, mi sono dedicata molto allo sviluppo dei social, incrementando notevolmente la visibilità della mia attività per esempio sul nostro canale Instagram (frilab_s).

  

6. Qual è secondo Lei il futuro dell’artigianato artistico? Quali sfide lo attendono? 

La sfida principale per un artigiano è secondo me riuscire a stare al passo con i tempi, mantenendo al tempo stesso la propria identità artistica. La realtà dell’artigianato italiano in generale, e dell’oreficeria in particolare, conta tantissime eccellenze e vanta un’antichissima tradizione, riconosciuta in tutto il mondo: occorrerebbe farla conoscere di più, per far comprendere e apprezzare alle persone il valore aggiunto delle lavorazioni artigianali e incentivare una continuità nella trasmissione di questo sapere. Solo così sarà possibile custodire i propri tratti caratteristici e distintivi in un mondo in continuo cambiamento.

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A cura di Ylenia Galluzzo


e di Filippo Gerbino